Un’occasione di incontro tra due mondi culturali, quello della Chiesa da una parte e quello della Psichiatria e Psicologia dall’altra, impegnati entrambi nel promuovere il ben-essere della persona. Un evento culturale all’insegna dei valori del rispetto e della valorizzazione reciproca....
Qualcuno potrebbe, con atteggiamento critico a priori, chiedersi cosa hanno a che fare la psicologia e la psichiatria con la religione. Si potrebbe pensare a una sostanziale incompatibilità fra i due mondi. Altri potrebbero chiedersi se non sia forse un tornare storicamente indietro, un inquinare le scienze mediche o umane con la religione, rinnegando una laicità acquisita agli occhi di tutti e della Chiesa stessa. Oppure si potrebbe invece temere un inquinamento della teologia. I nostri intenti vertono in direzione contraria.
Mentre si rivendicano la specificità metodologica, la laicità e la deontologia proprie della ricerca psicologica e psichiatrica, così come si riconoscono logiche proprie alla filosofia e alla teologia cattolica, si intende promuovere una sensibilizzazione culturale reciproca, volta ad analizzare e ben gestire i livelli speculativi, le prassi operative e le circostanze di aiuto, dove i due “mondi” si incontrano ineludibilmente. Si vuol recuperare una rinnovata e più approfondita consapevolezza dell’identità specifica, ma anche dei limiti, di ciascuna delle due suddette “logiche” soprattutto quando sono utilizzate per dare risposte a domande di aiuto complesse. Che allora il dialogo fra i mondi, vada a beneficio delle due parti, le provochi a uscire da sé, perché chi rappresenta ciascuna delle due parti ritrovi ciò che di veramente autentico rivendica, tramite un faticoso confronto fatto di ascolto e di sforzo per rinnovare, approfondire o correggere alcune proprie argomentazioni, accettando alcune provocazioni altrui e smontandone altre.