Lo sviluppo del comportamento sessuale, delle emozioni e cognizioni relative alla sessualità inizia nel grembo materno e continua per tutto l’arco della vita di un individuo. I precursori delle successive percezioni sessuali, come la capacità di godere del contatto fisico, sono presenti fin dalla nascita. Lo sviluppo sessuale e personale di un essere umano è condizionato soprattutto da aree nucleari (campi di esperienza) che si sperimentano già in età molto precoce in relazione ai bisogni, al corpo, all’identità sessuale, alle relazioni e alla sessualità:

  1. il bambino/la bambina ha potuto sviluppare un sentimento di fiducia di base che fame e sete sarebbero stati soddisfatti e che avrebbe ricevuto vicinanza fisica e protezione? Le sue emozioni, le sue inclinazioni e attitudini sono state riconosciute e accettate?
  2. Che cosa ha imparato nelle relazioni con il padre e con la madre, con i fratelli e le sorelle, con le altre persone di sesso maschile e femminile? Che esperienze ha fatto?
  3. Ha imparato sentirsi a proprio agio nel suo corpo, ad amarlo e averne cura?
  4. E’ stato/a accettato/a "nel suo sesso"? E' stato aiutato a sentirsi profondamente a proprio agio col proprio sesso di appartenenza?

Tutte queste esperienze non sono di natura sessuale in senso stretto ma sono basilari per lo sviluppo del carattere, dell’identità e della sessualità dell’essere umano.

A partire da queste evidenze psicologiche, identità e orientamento sessuale sono il frutto di dinamiche complesse che riguardano proprie caratteristiche costituzionali e storia personale fatta di esperienze, di condizionamenti sociali e culturali, e (via via che si sviluppa la capacità di autodeterminazione) di libere scelte.

Come qualsiasi dinamica evolutiva:

-c’è bisogno di un clima affettivo ed educativo positivo e rispettoso della psicologia del bambino;

-la dinamica evolutiva di cui stiamo trattando è soggetta a disordini;

-ogni contesto culturale, educativo e sociale, ogni relazione interpersonale può colludere con tali disordini o può attivare trasformazioni nella direzione di maggiore “ordine psicologico” (si veda il concetto di disorder nella lingua inglese)

Quindi le azioni che, in questo senso, perseguono obiettivi ordinati alla maturazione di una psicologia più integrata e funzionale possono far parte di percorsi preventivi o di interventi strutturati non sanitari, mentre altre volte fanno parte di una vera e propria psicoterapia (indicata non tanto per “curare malattie” quanto per “fornire chiavi utili a superare empasse e disagi psicologici permanenti”).

 

Per quanto riguarda le disforie di genere e le teorie del costruzionismo sociale vedi intervento